Lo scorso 27 settembre presso la Parrocchia dei Padri Dehoniani “San Paolo Apostolo” in Arcavacata di Rende (CS) si è svolta la cerimonia di consegna degli attestati “fine programma” del percorso comunitario che ha interessato alcuni dei nostri utenti ospiti della Comunità Regina Pacis e giunti alla fine del programma terapeutico svolto in ciascuna delle tre sedi comunitarie dislocate nel territorio della provincia di Cosenza.
La manifestazione ha avuto un ospite d’eccezione: Mons. Giuseppe Satriano, Arcivescovo Metropolita di Rossano – Cariati. Il presule ha intrattenuto i fedeli con la chitarra, come è solito fare, alternando alle canzoni, alcune sue brevi ma intense testimonianze di vita privata e sacerdotale, toccando il cuore di tutti i presenti. Il Vescovo non è nuovo ad esperienze di questo genere essendo egli stesso molto attento agli “ultimi” della società e agli “invisibili” del mondo. Per diversi anni, infatti, come guida spirituale egli ha servito un centro disabili di Ostuni (BR) e in seguito si è recato in missione “fidei donum” a Marsabit in Kenya, “dove ho imparato sulla mia pelle il significato più autentico della povertà”, come lo stesso Vescovo riporta in diverse occasioni. A conclusione di questa meravigliosa agape fraterna ha presieduto la celebrazione eucaristica, lasciando spazio nell’omelia ai ragazzi del “fine programma” i quali, prendendo la parola, con grande emozione ed essendo portatori di un bellissimo messaggio e testimoni per gli altri e per la società del luminoso traguardo raggiunto, hanno sottolineato le innumerevoli meraviglie compiute in loro dalla Divina Provvidenza e dalla Madonna “Regina della Pace”. Quotidianamente, infatti, sotto la guida spirituale del fondatore Don Dante Bruno e degli Operatori, centinaia di ragazzi trovano supporto per le loro situazioni, ascolto alle loro storie e sostegno per un cammino di redenzione fisica e spirituale. Gli utenti che sono intervenuti hanno, inoltre, sottolineato l’importanza e la centralità della preghiera che nelle Comunità Regina Pacis è il cuore di tutte le attività residenziali, cosi come stabilito per volontà di Dio e dal padre fondatore.
Il secondo appuntamento è avvenuto Sabato 29 settembre, presso la parrocchia di Sant’Antonio a Commenda di Rende (CS), dove i genitori della giovane Chiara Corbella Petrillo hanno voluto ricordare attraverso una forte e viva testimonianza, la loro figlia prematuramente scomparsa. Gli operatori della Comunità Regina Pacis erano presenti all’incontro, quale momento di comunione e condivisione. Le tante e dure prove da lei sopportate in vita non hanno mai portato sconforto ma solo accettazione della volontà di Colui che non fa nulla per caso. Una vita, quella di Chiara, segnata da diversi lutti e una grave malattia, pazientemente e santamente sopportata, con la totale dedizione e consacrazione alla Santissima Madre di Dio. Il racconto della vita di Chiara “la ragazza della porta accanto”, direttamente dalla sua voce, il suo incontro con il marito Enrico a Medjugorje, il matrimonio ad Assisi, la nascita dei primi due figli (una femmina e un maschio) gravemente malati e morti solo dopo poche ore di vita sono state oggetto dell’incontro. La consapevolezza di chi ha capito che l’amore è l’unica strada che ci porta a Dio e che ci da la forza per affrontare anche le decisioni più difficili come accompagnare un figlio nelle braccia del Padre. La scoperta di un male aggressivo ed una terza gravidanza dove la Scelta rimane quella della VITA su ogni altra cosa. Francesco, il figlioletto, nasce sano ma le cure riservate a Chiara non hanno effetti positivi. Infine le immagini dell’ultimo viaggio di Chiara a Medjugorje quando la malattia era ormai ad uno stadio avanzato e l’accettazione di una morte, dove la ragazza resta fedele e muore felice. Dopo questo toccante excursus biografico da parte dei genitori è stato proiettato un filmato dove le immagini del matrimonio di Chiara ed Enrico si alternavano con quelle del funerale di Chiara; lì vengono cantate le stesse canzoni che il marito aveva composto per il loro matrimonio. In chiesa, sotto l’altare, c’erano tante piantine da consegnare a quanti erano presenti, a rappresentare il pensiero di Chiara racchiuso in questa meravigliosa frase: dal momento che siamo nati non moriremo mai più.
Al termine del filmato i genitori hanno risposto alle domande dei presenti. Fra loro, anche un commosso Vescovo Francesco Nolè, Arcivescovo Metropolita di Cosenza – Bisignano. La semplicità e il sorriso di questa ragazza rimarrà impresso nel cuore e nella mente di tutti noi.
Francesco Godino
Fonte: Calabria Ecclesia